RINUNCIARE AL GIA’ VISTO PER FARE VERAMENTE ARTE COME UN BAMBINO.

Lo scultore sembra avere ricevuto la missione di esprimere, attraverso la fantasia, un mondo solo a lui noto .  Un mondo assolutamente segreto e straordinario, fatto di piccoli frammenti fotografici, impressi nella sua mente come su  pellicola e trasposti poi nelle sue opere .  Cerca di scoprire perchè la vita è così allegra e triste, contraddittoria e misteriosa per poterla costringere tutta entro un unica esperienza filosofica, ma che è possibile, grazie ad un lavoro lungo ed appassionato, disvelare nelle proprie sculture .  Parte sempre con una idea iniziale ben precisa, almeno così lui crede, ma poi procedendo con il lavoro, devia in modo inconsapevole, si lascia trascinare da mille chimere ammaliatrici, mille e un ripensamento prospettico, altrettante difficoltà volumetriche che lo spingono, a volte, suo malgrado,  sulla spiaggia dell’ abbandono. Ritorna successivamente a rivedere il lavoro creduto ormai perso, ma con un nuovo sguardo, quello di un bambino che credeva in lui perso, l’ unico che all’ occorrenza gli indicherà la via della soluzione .

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