L’ artista, nel suo lavoro, deve ricorrere sempre all’ immaginazione produttrice, scavando e scavando negli spazi più profondi e latenti dell’ inconscio, nei contenuti mitici, onirici, meta razionali, profondi ed a volte irraggiungibili come nell’ abisso di un oceano. Ma con gli anni, la pazienza e la perseveranza di un assiduo lavoro giornaliero, senza farsi mai sopraffare dallo sconforto, si riuscirà a creare la poetica dell’ immagine . Distaccandoci, a fatica, da avvolgenti e matrigne immagini accademiche, figurative, baroccheggianti, pulendo e semplificando linee e volumi fino all’ essenziale, tenderemo a concetti astratti, il cui unico valore comune denominatore è la luce, il volume ed i materiali . Creare immagini che diano luce ad un mondo interiore solo a lui noto e che rafforza la sua identità di artista e la sua indipendenza da un vile mercato.
LAVORARE RICERCANDO LA LUCE RACCHIUSA CHISSA’ DOVE NELLA POETICA DELL’ IMMAGINE .
Pubblicato in ONIRICO e taggato ABISSO, ASTRATTO, AVVOLGENTE, BAROCCO, COMUNE, CONCETTO, DENOMINATORE, ESSENZIALE, IDENTITA', IMMAGINAZIONE, IMMAGINE, INCONSCIO, INTERIORE, LINEA, LUCE, MADRE, MARE, MATERIALE, MATRIGNA, MERCATO, MITICO, MULTIPLO, OCEANO, ONIRICO, PADRE, PAZIENZA, PERSEVERANZA, POETICA, RESILIENZA, SCAVARE, SEMPLICE, SOPRAFFARE, SPAZIO, VOLUME.