A studio, guardo dalla finestra, scruto il cielo pervaso da una luminosità abbacinante, aspetto con ansia la rottura dell’ estate, un cambiamento del tempo che attenui questa calura soffocante, per permettermi di tornare operoso con spazi di lavoro più soddisfacenti. Sogno già la fisicità di corpi femminili, tenuti a memoria, da cristallizzare velocemente, in piccoli ma freschi modellini, bloccati con la plastilina, spremicciati , svuotati a chiavetta, fermati in un movimento impossibile, come sul crinale di uno strapiombo che vedo solo io, fino al raggiungimento di quella soddisfazione finale percepita a pelle. E poi penso, con soddisfazione, al momento di trasporli in grandi dimensioni. Si , diventeranno grandi sculture particolareggiate, ben curate e dettagliate, ma conterranno ancora le tracce significative di quell’ impronta originale.
FARE SCULTURA IN UN DIVENIRE CONTINUO.
Pubblicato in LUMINOSITA' e taggato ANSIA, CIELO, DIMENSIONI, ESTATE, LUMINOSITA, MOVIMENTO, ORIGINALE, TEMPO, TRACCE.
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